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La cucina è ormai diventata il cuore della casa ed è il luogo dove si chiacchiera e si fanno i compiti mentre la mamma prepara il sugo per la cena.

Le isole e le penisole sono luogo di aggregazione per un aperitivo con amici mentre la cuoca termina le preparazioni. E allora sempre più open e inclusive le cucine dettano lo stile della casa. Da anni ormai si tende a preferire cucine che abbiano un aspetto molto più simile all’arredo che sceglieremmo per un soggiorno, senza maniglie, con finiture sempre più ricercate. I materiali utilizzabili sono tantissimi e i colori infiniti. Dal bianco, tutto bianco di qualche anno fa siamo approdati al nero, al bordeaux, perfino al blu e al verdone, ma sempre preferendo i toni opachi ai lucidi. Spazio ai materiali resistenti che strizzano l’occhio al design. In questo breve articolo vi vorrei dare qualche piccolo aiuto per capire come e cosa scegliere. Prima di tutto dobbiamo capire cosa vogliamo dalla nostra cucina. Se dovrà essere usata molto, se dovrà essere giusto un piccolo angolo cottura di rappresentanza, ma mangerete sempre fuori casa, se adorate farvi aiutare dai vostri bimbi, se siete molto ordinati o molto pasticcioni. A seconda di come la utilizzate vi verrà consigliato il materiale adatto e anche la distribuzione corretta dei vari elementi. La proposta di finiture è ampissima per questo consiglio sempre di affidarsi ad un bravo progettista che vi sappia condurre senza farvi confondere. Iniziamo però a capire come possiamo orientarci.

Le finiture:

  • Il LAMINATO, la scelta più diffusa, la più economica ma con delle buone qualità in termini di resistenza. L’unica attenzione il calore eccessivo. Un’anta laminata è rivestita con una pellicola plastica e per questo molto pratica. I colori sono tantissimi sia lucidi che opachi e volendo esistono anche delle finiture che imitano legno, marmo e pietra. Un buon compromesso qualità-prezzo è il laminato Fenix, ovvero un materiale ripristinabile con il calore in caso di graffi, con finitura soft touch e sempre opaco. I colori a disposizione non sono moltissimi ma sicuramente vi accontenteranno.
  • Il LACCATO. L’anta laccata è dipinta opaca o lucida in tantissimi colori, anche metallizzati. E’ sicuramente un pochino più costosa e delicata ma per chi è attento al particolare questa è la soluzione giusta.
  • L’impiallacciato di legno ovvero un sottile strato di legno nobile che riveste l’anta e la rende calda e viva.
  • Il rivestimento in marmo, pietra o vetro. Un vero lusso non solo in termini di prezzo ma anche perché davvero la vostra non sarà più solo una cucina, ma diventerà la protagonista indiscussa della vostra casa. Una scelta di sicura eleganza, un pochino meno adatta a chi non si vuole dedicare alla sua manutenzione.
  • Il rivestimento in gres, praticamente eterno. Come un pavimento, resistente, disponibile in tantissime finiture differenti, meno poetico della pietra e del marmo che vuole imitare ma a bassa manutenzione.

Insomma ce n’è per tutti i gusti e qualsiasi sia il vostro budget ormai si può progettare una cucina che vi soddisfi a pieno. A quelle elencate ovviamente si aggiungono le ante completamente in legno, ovvero non solo rivestite, quelle rivestite in carta da parati, quelle in ferro, in acciaio e chi più ne ha più ne metta.

Lunga lista di alternative anche per i piani di lavoro.

  • Laminato e HPL ormai resistenti a graffi e acqua, un pochino meno agli sbalzi di temperatura. Disponibili in tante finiture e colori
  • Quarzo con il quale sale un pochino il prezzo e ne guadagna anche la performance. Il piano di lavoro in quarzo è sicuramente uno dei più diffusi poiché coniuga una buona resistenza a graffi, urti, abrasioni e leggeri sbalzi di temperatura con una discreta resa estetica. E’ disponibile in molte colorazioni che ben si possano abbinare alle vostre ante.
  • Marmi e pietre, materiali naturali che quindi hanno una grande resistenza al calore, buona ai graffi ma tendono ad assorbire e macchiarsi facilmente se non adeguatamente trattati e puliti. Adatti a chi ama il materiale vivo e non si preoccupa di qualche segno del tempo che in fondo è il loro pregio.
  • Acciaio, la scelta d’eccellenza per le cucine industriali, ad oggi spesso utilizzato non solo in ambienti molto moderni ma anche in spazi rustici o appartamenti d’epoca per sdrammatizzarne e alleggerirne l’aspetto. Teme solo i graffi ma per ovviare al problema ormai in commercio potrete trovare l’acciaio vintage ovvero già debitamente graffiato, in modo che un graffio o due in più non lo rovineranno di certo, anzi…
  • Corian materiale plasmabile, impalpabile, saldabile sul posto e per questo indicato per per rivestire superfici e arredi che abbiano forme articolate. Molto resistente richiede anche però un po’ di manutenzione e attenzione visto l’elevato costo
  • Gres. Disponibile in lastre anche fino a 3 metri di lunghezza, può imitare il marmo, la pietra, il cemento. Non ha il calore dei materiali più naturali ma si farà perdonare con la sua indiscussa resistenza.

E per chi vuole davvero una soluzione unica il piano di lavoro come la struttura della cucina stessa potrebbero essere realizzati in cemento lisciato a mano ed eventualmente rivestimento con ceramiche di piccole dimensioni.

Spero che abbiate potuto con questo piccolo riassunto per punti schiarirvi le idee sulle tante possibilità. Ma sicuramente è rimasto anche qualche dubbio. Che disposizione scelgo? I pensili si o no? Il forno meglio in basso o in alto.

Tante domande tante risposte. Non c’è una soluzione che vada bene per tutti. Ma provo a fornirvi qualche indicazione in modo da facilitarvi. Ricordate sempre però che un interior designer, un architetto o un esperto del settore sapranno guidarvi meglio!

Ogni casa avrà la sua metratura, le sue finestre e quindi ogni cucina necessiterà di avere la sua distribuzione. Tuttavia ci sono alcune regole da tenere a mente. La distribuzione più corretta perché la più logica, sarebbe quella di disporre in sequenza il frigorifero, il lavello e la lavastoviglie, il piano cottura e il forno. Ovviamente questo non vuol dire che debbano essere disposti in batteria così come elencati ma vuol dire che la loro collocazione ne deve consentire l’uso con questa alternanza. Facilmente nella quotidianità infatti capita di prendere una bibita al volo dal frigo, un frutto, uno yogurt  e di consumarlo anche lontano dalla cucina quindi il frigorifero dovrebbe essere facilmente fruibile anche dal soggiorno senza addentrarsi troppo nella cucina stessa. Se invece siamo pronti a cucinare, facilmente ciò che ci occorre sarà in frigo, lo dovremo magari lavare o ci servirà dell’acqua nella pentola. Non lontano, va da sé, dovremo avere i fuochi e il forno che ci occorreranno per cuocere. Questi ultimi potranno anche essere alle nostre spalle e non per forza ai lati, nel caso decidessimo di dividere la cucina tra una parete e un’isola o una penisola. La posizione del lavello detta anche la posizione della lavastoviglie che dovrà trovare posto o a destra o a sinistra di quest’ultimo. Si potrebbe anche decidere di dedicare un’intera parete alle colonne, frigo, forni e dispensa. Anche in questo caso basterà rispettare le priorità appena descritte e fare attenzione a lasciare un minimo di 90 cm da un’eventuale penisola/isola ma a non far intercorrere tra la zona di preparazione e le colonne attrezzate con elettrodomestici più di 120/150 cm.

Il piano di lavoro… quanto ne occorre davvero? Che abbiate tantissimo o pochissimo spazio anche in questo caso ci sono alcune piccole buone norme. Ovvero sarebbe meglio lasciare uno spazio di circa 60/90 cm tra il lavello e il piano cottura che è la zona del piano che più utilizzerete. Lasciare più di 90/120 cm tra questi elementi potrebbe essere davvero scomodo, soprattutto con la pentola della pasta da scolare!

Se avete altro spazio disponibile lasciate sempre 30 ma anche 60 cm liberi per un piccolo elettrodomestico, la macchinetta del caffè, il tostapane in modo da poterli anche lasciare sempre a disposizione senza andare in sofferenza di spazio. Avete ancora centimetri? Pensate ad un lavello o ad un piano cottura più ampi. Avete ancora spazio? Godetevelo, arredatelo oppure lasciatelo sgombro per farci la pasta fatta in casa, gli gnocchi o una bella colazione! Per non avere i piccoli elettrodomestici sparsi sul piano di lavoro una buona idea sarebbe nasconderli dentro una colonna. Adesso ne potrete trovare in commercio anche di molto ingegnose con prese interne, attrezzate di tutto punto e con ante a scomparsa, in modo che una volta aperte non ingombrino.

Sempre se i metri quadri ve lo consentono forno e microonde incassati in una colonna sono la soluzione più comoda! Non dovrete chinarvi per capire come procede la cottura della vostra torta e anche la pulizia sarà più semplice. E ora arriviamo alla dispensa e allo stoccaggio. Colonne, cestelli, cassetti, pensili, ante, vasistas, cestoni… Cosa scegliere? Partiamo anche in questo caso dai fondamentali. Avrete bisogno di spazio per le posate e i piccoli utensili e questi dovranno essere collocati in uno o più cassetti nelle basi della zona di preparazione, ad esempio sotto il piano cottura. Nella stessa base o in una colonna attrezzata vicino potranno essere collocate le pentole. Se potete preferite i cestoni ovvero cassetti più alti e profondi piuttosto che le comuni ante, è molto più comodo accedervi. Un dubbio su tutti. Lo scolapiatti! Ma in quelle cucine bellissime, modernissime con il lavello posto sull’isola centrale… dove lo mettiamo lo scolapiatti? Vi svelerò un segreto. Lo scolapiatti in quelle cucine non c’è… Ma in effetti se avete la lavastoviglie lo scolapiatti potrebbe essere davvero inutile. A questo punto più basi e colonne avrete ancora libere più ne potrete dedicare alla dispensa. Veniamo ora ad un altro elettrodomestico che nelle isole modernissime ogni tanto viene a scomparire… La cappa… a differenza dello scolapiatti vi consiglio di inserirla sempre, se non potrà essere aspirante, almeno filtrante prevedetela sempre. Soprattutto con i piani cottura ad induzione che creano molto vapor,e l’aspirazione è sempre consigliata. Ma se non la volete vedere la potete incassare nelle basi retrostanti il piano cottura e renderla visibile al bisogno, oppure la potete incassare nel controsoffitto e intravederla quasi. Li ho lasciati per ultimi ma non li ho dimenticati. I pensili! Come vi ho appena detto si può evitare lo scolapiatti, la cappa si può sistemare altrove, la dispensa potrà essere una colonna o una base dedicata. Si ma allora possiamo rinunciare anche ai pensili? Ebbene si, è una tendenza recentissima, si può rinunciare ai pensili e io devo dire ne sono estremamente contenta. In effetti una parete senza pensili a cui potremo invece appendere dei bei quadri oppure che potremo rivestire con un bel gres effetto marmo o ancora sistemarvici delle mensole e qualche bell’oggetto non sarà molto più scenografica? Che dite? Non sembrerà più una cucina? Ma non era quello che volevamo?

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